Anticipazione Maurizio "pikeman" Rossini

Pubblicato da Big Pike's Adventures | Etichette: | Posted On giovedì 20 dicembre 2007 at 08:05

Questo Big Pike di 18 kg è stato pescato a dicembre del 2003 dal mio amico e maestro di pesca al luccio Maurizio "pikeman" Rossini. questa è solo una anticipazione...Presto su questo blog una serie di foto, video e documenti di questo straordinario pescatore che noi umani....


Big Pike adventures team
Francesco Ruscelli

Entra anche tu nella tana di "pikeman"...

Pubblicato da Big Pike's Adventures | Etichette: | Posted On mercoledì 19 dicembre 2007 at 07:40

L'esistenza di una leggendario museo del luccio a casa pikeman circolava da tempo. Finalmente su questo blog le immagini filmate all'interno della tana di Maurizio "pikeman" Rossini...girate da me e commentate direttamente da lui...entrate anche voi nella tana...

Big Pike's Adventures Team

Francesco Ruscelli

Cercando Mr. Bass arriva Mr. Esox

Pubblicato da Big Pike's Adventures | Etichette: | Posted On at 00:45

A molti Bass Anglers capita spesso durante sessioni di pesca dedicate al bass di imbattersi in Mr. Esox. Questo è quello che è capitato a Vincenzo Battaglia e Jacopo Gallelli che hanno aggangiato due bellissimi lucci pescando a jig mentre stavano cercando di insidiare qualche bel testone dentro alcune strutture. In questo caso nonostante i nostri garisti sono riusciti ad avere la meglio rispetto ai due bestioni. Dobbiamo però tirare le orecchie ad entrambi perchè pescavano senza cavetto, la qual cosa, in questo periodo, non è opportuna. La dove vi è una nutrita presenza di esocidi sarebbe infatti sempre necessario utilizzare il cavetto per evitare di lasciare delleesche in bocca ai pesci che potrebbero causarne la morte. I due nostri garisti sono ragazzi in gamba e professionisti seriu e siamo tutti convinti che la prossima volta non commetteranno questo errore.
Vincenzo Battaglia


Jacopo Gallelli



Il "luccio serpente" di Tommy

Pubblicato da Big Pike's Adventures | Etichette: | Posted On lunedì 17 dicembre 2007 at 06:58

Spesso d'inverno mi sveglio la mattina e penso: ma quando arriverà marzo?Perchè non arriva? Il conto all'arrovescia di solito lo faccio partire il primo giorno dell'anno quando mi convinco che le giornate sono realmente cominciate ad allungare, ma è col la metà di febbraio che mi decido a lucidare gli attrezzi. Spesso invano visto che la stagione di pesca vera e propria alcuni anni tarda veramente a partire, ma non nel 2007. Quest'anno infatti verrà ricordato come quello con l'inverno più mite degli ultimi 50 trascorsi. Marzo è stato un mese speciale per i grossi lucci ed i grossi bass, ed è stato proprio il secondo sabato di questo mese pazzo che mi ha regalato il "luccio serpente" che potete vedere nella foto.
Quella mattina a cavallo dei nostri Belly eravamo io Giulio Maria e Francesco, loro erano partiti prima ed avevano già preso e perso diversi bestioni, Francesco ne aveva addirittura strappati 3 mentre Giulio aveva salpato un bel animale sul metro. Io avevo deciso di impostare la giornata di pesca alla ricerca dei grossi bass di inizio stagione innescando un voluminoso jig da 1/2 bianco abbinato ad un trailer double tail 5" di colore natural shad gary yamamoto.
Praticando un pitching meticoloso verso le 10 ero riuscito a perdere un grosso bass sopra i 3 kg che con una flemma disarmante aveva succhiato la mia "palla di gomma e piombo", ma la cernia nera si era slamata dopo un paio di chiorbate furiose. Era chiaro che l'assenza di pratica obbligata dalla stagione invernale aveva indebolito i miei riflessi. Dopo un paio di imprecazioni e qualche morso di rabbia al calcio della canna mi decisi di ricominciare a pescare ancora più lentamente, oltretutto avevo anche tirato fuori dalla tasca del pontoon un corteccio intirizzito dalla vaga forma di panino al prosciutto che mi accinsi a mangiare mentre pescavo. La tecnica utilizzata in quel momento consisteva nel lanciare il jig vicino al fusto degli alberi emergenti, farlo affondare ed appena toccata terra fermare la bobina del mulinello da casting con un giro di manovella mettendo la lenza in tensione, infine dare un bel morso al panino. Una volta masticato il boccone recuperare e rilanciare. L’unico movimento che facevo fare all’esca era dovuto dai piccoli strattoni impressi dall’uso della twiching barr di cui il mio mulinello era dotato. Fu durante una pausa fra uno strattone ed un altro che percepii una piccola botta e poi un successivo appesantimento.

Il tempo di sputare il boccone di pane e di posare il resto del panino nella tasca ed assestai una violenta ferrata. Il mio primo pensiero fu quello di aver allamato un grosso bass, ma i miei dubbi furono smentiti dalla lunghissima sagoma giallo verdognola che smascellava sotto le mie pinne. Il luccione si prodigo in due fughe violente verso il fondo ma per fortuna sia il nynolon p.line cxx extra strong da 8 libbre e la canna da 1 oz furono sufficienti a frenarle. Una volta stanco recuperai il serpone a bocca spalancata vicino al seggiolino del pontoon ed un pensiero paranoico si impossesso subito della mia mente: "Ed ora? Come cavolo faccio a issarlo e slamarlo?" Non avevo ne pinze ne boga grip. Delle volte mi rendo conto di essere un disorganizzato cronico. Per fortuna avevo accanto Giulio che meno sprovveduto di me si era portato dietro il boga grip e che con rapidità e destrezza mi aiutò ad agguantare l’animale per il beccone d’anatra. Il luccio chiaramente non l’ho pesato ma credo che si possa stimare sui 10 kg circa, una volta rilasciato finii tranquillamente di mangiare il panino, che a dir la verità mi sembrava diventato più buono di prima e soddisfatto per
la bella cattura esclamai: Benvenuta primavera!


Storia scritta da Tommaso Operi, foto di Giulio Maria Gagliardi

Big Pike's Adventures team

Francesco Ruscelli

Un bel pike di 7,5 KG di Francesco Ruscelli il 21-10-2007

Pubblicato da Big Pike's Adventures | Etichette: | Posted On venerdì 14 dicembre 2007 at 09:09


Durante le riprese di Video "Lucci Autunnali" a cura del Club Bass Strike spinning club valdarno - FIPSAS mi sono imbattuto in questo bell'esemplare di 7,5 Kg....


...che si è lasciato adescare da uno spinner bait "Assassinator" da 1 oncia lavorato dentromad alcune strutture emergenti vicino alla riva...inutile dire che ha lottato come un treno prima di essere fotografato erilasciato...



Francesco Ruscelli
Big Pike's Adventures team

I lucci di Roberto Burchi - Castelfranco di Sopra - Arezzo

Pubblicato da Big Pike's Adventures | Etichette: | Posted On mercoledì 12 dicembre 2007 at 07:29

Cattura di Burchi Roberto, primavera 2003, luccetto sui 2kg, attrezzatura canna Falcon Original F6 6'6'' con mulinello shimano stradic 4000, esca martin 28 arancione; lago in provincia di Arezzo.










Cattura di Roberto Burchi, preda stimata 2/3 kg, presa in febbraio 2006 in un laghetto vicino Radda in Chianti (Si), attrezzatura canna Shimano 2pz mt 2,55 10-30gr; mulinello shimano stradic 4000, artificiale della Berkley (si vede bene in foto); purtroppo il pesce aveva ingoiato l'esca che si era confittata in una branchia, abbiamo cercato di slamarla con tutte le cautele del caso, è ripartita bene dopo una buona riossigenatura, speriamo bene!! Date le esigue dimensioni del laghetto, imbattersi in un esemplare di questa taglia, x di più al secondo lancio, è stata una bella emozione!


La cattura della foto sempre di Burchi Roberto, si riferisce ad un luccio stimato 7/8 kg, preso a gennaio 2004 in provincia di Arezzo. attrezzatura canna Falcon Original F6 6'6'', mulinello Shimano Stradic 4000, artificiale rapala snodato 2 pz da 12cm; tipica mattinata invernale, temperatura vicina allo zero, la preda non è stata molto combattiva e si è fatta portare a riva velocemente; foto e rilascio veloce!






In questa foto Roberto Burchi questa foto si riferisce ad una cattura di un esemplare stimato 8/10 kg, preso in provincia di Arezzo, il lago lo conosci ma credo sia meglio non nominarlo x tutelarlo soprattutto dagli annoccatori, periodo primavera '07, attrezzatura canna Falcon Lowrider F5 6'66'', mulinello shimano stradic 4000, esca spinnerbait 1 oz; giornata piovigginosa, dura lotta per portarlo a portata di presa e salpato soltanto xchè eravamo in due, veloce foto di rito e subito rilasciato!! Un pesce da sballo!!!!!!!!!



Grazie a Roberto per le belle Foto...

Francesco Ruscelli
Big Pike's Adventures
team

Il "Big Pike" pescato da Tommaso (e Francesco)

Pubblicato da Big Pike's Adventures | Etichette: | Posted On lunedì 10 dicembre 2007 at 06:58

Questo "BIG PIKE" è stato pescato da Tommaso (a destra nella foto) intorno alle 9.00 del 01 ottobre 2006. Tommy l'agganciò con uno spinner bait verde di 3/4 di oncia (pescava i Bass) senza cavetto; se non avessi assistito personalmente non ci avrei creduto. Comunque l'ho salpato con le mie mani sulla barca.
Misurava 120 cm e l'abbiamo stimato intorno ai 15 kg. Non dimenticherò mai la faccia che facciemmo quando lo abbiamo visto venir fuori dallo spot e quando non finiva mai di venire fuori dall'acqua...
...ed alla fine il rilascio obbligatorio...


Big Pike's Adventures team
Francesco Ruscelli

Le caratteristiche Biologiche ed ittiologiche del Luccio

Pubblicato da Big Pike's Adventures | Etichette: | Posted On mercoledì 21 novembre 2007 at 07:39


Gli Esocidi

a cura del Dott. Stefano Porcellotti - Ittiologo - http://www.ittiofauna.org

Etimologia - Dal greco, isox ed anche correlata con il celtico root, eog, ehawc = salmone

Esociformi con margine orale superiore formato dai premascellari, non protrattili e distanziati tra loro lungo la linea mediana, e dai mascellari, sprovvisti di denti. Caratterizzati da cranio senza orbitosfenoide e mesetmoidi. Spazio preorbitale lungo ed appiattito in senso dorso ventrale. Bocca molto grande e mandibola prominente. Sui premascellari, sul vomere, sui palatini e sulla mandibola, sono presenti numerosi denti grandi, robusti ed acuminati. Piccoli denti appuntiti sulla lingua. Membrane branchiostege non saldate all'istmo. Branchiospine ridotte. Presenza di pori sottomandibolari. Mesocoracoide assente. Corpo fusiforme ed allungato, con pinna dorsale spostata molto indietro, in posizione opposta alla pinna anale, Coda nettamente biloba, Squame cicloidi, piccole. Vescica natatoria dotata di dotto pneumatico, Ovidutti presenti.


Famiglia
Esocidae

Genere Esox

Specie
Esox lucius

I pesci di questa famiglia sono facilmente identificabili per il muso slanciato ed appiattito, che forma una sorta di becco d'anatra. La forma e le proporzioni del corpo evidenziano la specializzazione da predatore, tipica di questi pesci che, pur essendo ittiofagi, catturano anche anfibi, piccoli uccelli e mammiferi, e vengono così a trovarsi al culmine di qualsiasi catena alimentare acquatica.

Il gruppo ha distribuzione olartica. Sono stati rinvenuti fossili in depositi risalenti al Cretaceo superiore.
Gli Esocidi sono rappresentati da un solo genere, Esox, formato da cinque specie d'acqua dolce, molto simili morfologicamente. Una sola specie fa parte della fauna europea

Tutte le specie sono economicamente importanti. Sono oggetto di pesca professionale e sportiva. Per garantirne la costante fruizione, sono state sviluppate particolari tecniche di pescicoltura, in grado di produrre grandi quantità di avannotti da ripopolamento. La popolarità di questi pesci ne ha determinato l'introduzione in molti paesi, nei quali hanno spesso causato danni ecologici a carico dell'ittiofauna autoctona.


Il luccio, Esox lucius Linnaeus, 1758

Nomi dialettali italiani - Veneto tridentino - Luz, Luss, Luzza. Venezia Giulia - Liuzz, Luzz. Veneto - Luz, Luzzo. Piemonte - Luss, Luz. Lombardia - Lusc, Luz, Loess, Cavigieu. Toscana - Luccio. Calabria - Luzzu, Luzzato. Sicilia - Adduzza de Sciummi, Luzzuo.

Nomi comuni esteri - Francese - Brochet, Grand brochet, Brouchet, Brouché, Brouchetta, Bec de canard France, Lanceron, Beked, Poignard, Sifflet. Spagnolo - Lucio. Portoghese - Lúcio. Greco - Toúrna. Inglese - Pike, Northern pike, Common pike, Pickerel. Gaelico - Lius. Gallese - Penhwyad. Tedesco - Hecht, Hechten, Heekt, Heichit, Europäischer hecht, Scheckhecht, Höcht, Hengste, Bunthecht, Flußhecht, Grashecht, Schnock, Schnöck, Schnuck. Olandese - Snoek. Danese - Gedde. Norvegese - Gjedde. Svedese - Gädda. Finnico - Hauki. Islandese - Gedda. Russo - Shchuka, Obyknovennaya schuka, Shtschuka. Polacco - Szczupak. Repubblica Ceca - Štika obecná. Repubblica Slovacca - Stuka obycajná. Magiaro - Csuka. Rumeno - Stiuca, Ştiucă, Marlita. Bulgaro - Shtuka. Sloveno - Scuka. Turco - Turna baligi. Persiano - Shook Chehkhab, Ordak Mahi, Ordakmahi. Giapponese - Kawakamasu. Dialetto Cree (Canada) - Cinosa, Cinoseo, Cinusèw. Dialetto Inuktitut (Canada) - Hiulik, Idlûlukak, Ihok, Kikiyuk, Kiqyôq. Dialetto Alutiiq (Alaska) - Qalru.


Distribuzione originaria di Esox lucius




Caratteri meristici - Squame sulla linea laterale: 120 - 130. Squame con pori: 55 - 65. Squame sopra la linea laterale: 12 - 14. Squame sotto la linea laterale: 14 - 17. Vertebre: 57 - 65. Pinna dorsale: VI - VIII; 17 - 25. Pinna anale: IV - VII; 10 - 22. Pinne pettorali: I; 14 - 17. Pinne ventrali: I; 9 - 11. Numero cromosomico: 2n = 50.

Descrizione - Corpo allungato e compresso, con altezza massima 1/5 - 1/6 della lunghezza standard, nella quale le testa è compresa circa 3.5 volte. Muso appiattito e affusolato, complessivamente simile al becco di un'anatra. Bocca molto ampia con mandibola prominente. Denti, robusti ed acuminati, presenti su mascella, mandibola, palatino e lingua. Guance coperte di squame. Pinna dorsale inserita nella parte posteriore del corpo, sopra la corrispondenza con la pinna anale. Pinne pettorali e ventrali relativamente piccole. Squame piccole e cicloidi. Linea laterale in posizione mediana. Livrea di fondo a tinta variabile, a seconda dell'ambiente, delle stagioni e dell'età degli esemplari. Generalmente verdastra, bruna o grigia, più scura sul dorso, più chiara sui fianchi e biancastra sul ventre. Sul dorso e sui fianchi sono presenti evidenti macchie, zebrature o marezzature bianco argentate o dorate. Le pinne possono assumere colorazione da rossa a grigiastra e sono ornate da macchie scure.

Dimorfismo sessuale - Non si osserva dimorfismo sessuale ma esistono sensibili differenze di taglia tra i sessi in età equivalente: le femmine sono più grandi.

Habitat e abitudini - La specie ha il suo habitat preferito nelle acque di pianura, ferme o a corrente moderata, con fondale sabbioso o fangoso e ricche di vegetazione. Tende ad evitare acque eccessivamente torbide. In alcuni grandi fiumi il luccio si spinge fino alla zona del barbo. Vive anche in acque salmastre, con percentuale di salinità non superiore al 7-10% circa. Il luccio è sedentario e territoriale, solamente durante la stagione di frega si sposta per cercare i luoghi adatti alla riproduzione. Questo pesce conduce vita solitaria è un predatore attivissimo, eclettico e veloce. Resta immobile, nascosto tra la vegetazione o al riparo di qualche ostacolo sommerso, attendendo che la preda giunga nel suo raggio d’azione per assalirla con scatto fulmineo

Alimentazione - Gli avannotti si nutrono di zooplancton e d’invertebrati di fondo, ma la tendenza ittiofaga si manifesta precocemente: a 4 - 5 cm di lunghezza iniziano a predare altri avannotti, compresi quelli della propria specie. La dieta del luccio adulto è formata principalmente da pesci, crostacei isopodi e anfipodi e da altri invertebrati. Gli esemplari di maggiori dimensioni predano spesso anfibi, serpenti d’acqua, piccoli mammiferi ed uccelli acquatici.

Riproduzione - Nell'Europa meridionale i maschi raggiungono la maturità sessuale a 2 - 3 anni, mentre le femmine a 3 - 4. La frega si svolge da febbraio a maggio su fondali bassi e ricchi di vegetazione. Le uova, giallo ambrate, del diametro di 2,5 - 3 mm e in numero da 15.000 a 20.000 per ogni chilogrammo di peso della femmina, aderiscono alle piante acquatiche. Le larve, schiudono dopo 3 - 15 giorni, sono lunghe 6,5 - 9 mm, si attaccano alle piante fino al riassorbimento del sacco vitellino per poi iniziare a cibarsi autonomamente. Gli avannotti sono molto voraci, predano attivamente anche altri piccoli pesci, non esclusi membri della propria specie. La crescita è rapida, strettamente correlata alla relativa facilità di nutrizione.

Accrescimento - Tempo minimo di raddoppiamento della popolazione, basso: 4.5 - 14 anni (K = 0.12 - 0.23; tm = 1 - 4; tmax = 30; Fecondità = 2.000 - 600. 000). Crescita variabile in funzione delle condizioni trofiche. in genere gli esemplari misurano in lunghezza totale 15 - 20 cm e pesano circa 40 - 80 gr al primo anno, 35 - 45 cm e 350 - 800 gr al terzo, 50 - 60 cm e 1 - 2 kg al quinto, 65 - 75 e 2.5 4 kg cm all'ottavo. La relazione tra lunghezza alla furca (LF, in cm) e peso (P, in gr) dei lucci della Lomellina (Alessio,1975b) è:

P = 8 x 10-4LF3.59

Il luccio è un pesce di grande taglia, la lunghezza massima dei maschi è di circa 90 cm, mentre le femmine raggiungono i 150 cm ed il peso di 27 kg. La durata media della vita del luccio è di 20-30 anni, sono state però osservate età molto superiori.

Predatori, parassiti e malattie - la specie è sensibile a malattie virali come le epidemie causate da Rhabdovirus. Viene parassitata da vermi trematodi e cestodi, da crostacei e protozoi. Gli esemplari giovani possono essere predati da altri pesci ittiofagi, compresi gli adulti della propria specie. Anche gli uccelli acquatici come aironi, cormorani e nitticore, si cibano di giovani lucci. Dove è presente, come nel Parco Nazionale della Dognana in Spagna, gli esemplari anche di discrete dimensioni rientrano nella dieta della lontra europea (Lutra lutra).

Status della specie - La specie è ampiamente diffusa ma si registra una contrazione sul numero d'individui che costituiscono le singole popolazioni. Oltre che alla pressione di pesca, questa riduzione deve essere messa in relazione con la scomparsa di aree vegetate (cannicci, campi esondati) dovuta a opere di bonifica e canalizzazione, di cementificazione delle rive ed eliminazione delle lanche. In mancanza di tali zone i lucci sono impossibilitati a riprodursi. Anche l'inquinamento derivante da materiale organico e pesticidi contribuisce al calo numerico della specie.

Protezione - In quasi tutti i paesi europei esistono misure di protezione come misure minime e periodi di divieto di pesca. In Spagna la specie è alloctona ed ha avuto un pesante impatto ecologico sulla popolazione ittica locale, in questo paese la specie è da ritenersi nociva. il luccio non è incluso nella Lista Rossa IUCN (International Union for Conservation of Nature and Natural Resources) delle specie in pericolo.


Lucci di luglio a 30°...

Pubblicato da Big Pike's Adventures | Etichette: | Posted On domenica 29 luglio 2007 at 20:00

29 Luglio 2007. Insieme a Maurizio "Pike Man" Rossini tentiamo una battuta estiva al pike. Temperatura esterna sui 30° temperatura dell'acqua sui 27-28°. All'alba verso le 5.30 della siamo già in pesca. La mattinata scorre lenta lanci su lanci senza sentire nessun attocco; il Sole inizia a scolorire la mia camicia e stiamo per tirare i remi in barca poi, intorno alle 14.30, con una temperature esterna di oltre 32° decidiamo di fermarci a pescare sopra una sassaia con profondità variabile tra i 2, 5 ed i 6 mt. Iniziamo a far lavorare lentamente gli spinner bait sul fondo. Sentiamo in canna le vibrazioni dell'attrito dell'esca sulle pietre sul fondo...all'improvviso incredibilmente, arriva l'attacco sulla canna di Maurizio e dopo una breve lotta...

...viene fuori questo bel luccio sui 5 KG...

...poi ore 15.00 con una temperatura esterna di oltre 32° gradi questo luccetto si fa ingannare dalla ia esca, un martin da 28 gr con paletta rossa fatto lavorare dentro ad alcune strutture intorno alla sassaia. Anche in questo caso foto di rito e rilascio a tempo di record...tornerà tra qualche anno...


...infine tocca di nuovo a Maurizio che accancia questo secondo luccio superiore ai sette 7 kg con lo stesso spinner. Anche questo pesce viene fotografato e rilasciato...grande giornata..

Francesco Ruscelli

Big Pike's adventures team

Il luccio di Daniele

Pubblicato da Big Pike's Adventures | Etichette: | Posted On lunedì 9 aprile 2007 at 03:26

Complimenti a Daniele per questo bel luccio intorno ai 10 Kg catturato con uno spinnerbait autocostruito...



Il luccio di Giulio

Pubblicato da Big Pike's Adventures | Etichette: | Posted On sabato 24 marzo 2007 at 07:04

24 marzo 2007. in prima mattinata dopo pochi lanci Giulio aggancia un bel luccio con uno spinner bait...lotta furente e poi foto di rito prima del rilascio


Big Pike's adventures team
Francesco Ruscelli

Il Big Pike di 12,5 kg di Raffaello

Pubblicato da Big Pike's Adventures | Etichette: | Posted On at 06:55

Il Big pike di Raffaello...A metà del pomeriggio di questo 24 Marzo 2007 Raffaello (a destra nella foto) ha agganciato questo bel Luccione di 15, 5 KG che ha messo a repentaglio la sua attrezzatura...ed i nostri nervi...comunque complimenti per la livrea del pesce che era veramente bellissima...e complimenti a Raffaello!!

Luccio autunnale di Francesco Ruscelli

Pubblicato da Big Pike's Adventures | Etichette: | Posted On mercoledì 14 febbraio 2007 at 20:00



Un bel pike stimato circa 6-7 Kg pescato il 22 ottobre 2006 dal sottoscritto in belly boat con uno spinner bait verde della Molix. Mi ha attaccato appena lo spinner ha toccato l'acqua infilandosi dentro le strutture che si vedono dietro nella foto. Ho dovuto fare molta attenziane perchè pescavo con monofilo dello 0,25 ed il cavetto lungo 30 cm si era completamente attorcigliato dentro alla bocca del pesca. Alla fine ho vinto io e per fortuna Tommy Vez. aveva la macchina fotografica per immortalare il momento...foto di rito e poi di nuovo libero...

Francesco R.uscelli

Big Pike's Adventures team

Luccio a Febbraio 2007 di Francesco Ruscelli

Pubblicato da Big Pike's Adventures | Etichette: | Posted On domenica 11 febbraio 2007 at 22:00

Questo bel luccio si è fatto ingannare in un lago in Provincia di Arezzo alle 16.00 dell'11 febbraio 2007 dal "mitico" Martin da 28 gr. classico paletta argentata lavorato in superficie intorno ad uno spot molto intricato. Sequenza attacco, fuga, pompaggio, salti, foto di rito e infine meritato rilascio...adrenalina pura!!
Grazie a Vincenzo per le bellissime foto!!
Francesco Ruscelli
Big Pike's Adventures team

Quel luccio nel torrente

Pubblicato da Big Pike's Adventures | Etichette: | Posted On lunedì 29 gennaio 2007 at 03:17

Quel luccio nel torrente (1997)
(di Maurizio "pikeman" Rossini)

Per noi pescatori è molto difficile non fare un salto nel vicino negozio di pesca due o tre volte la settimana. Quel giorno di fine estate mi ero recato a Levane (AR) per comprare le ultime rimanenze di ondulanti Safir mosca che trovavo solamente li. Alle 18 il negozio è pieno di gente, di pescatori e cacciatori si riuniscono del parlare di cazzate e verità; origliando qua e là sento una storia che attira subito la mia attenzione; due cacciatori stavano raccontando che ne tornare da una battuta di caccia avevano visto uno strano e grosso pesce in un torrente che getta le sue acque nella diga di Levane. Mi intrufolai nella conversazione per cercare di sapere di più. Questi parlavano di un pesce lungo un metro e maculato che avevano visto a pelo d’acqua con il muso rivolto in direzione della corrente, un pesce che aveva una testa esagerata.



Luccio di 10 Kg
Riuscii a mala pena a capire dove si trovava questo posto e quindi non detti molta importanza alla storia, ma dopo un paio di settimane stanco di non bucare nulla da mesi insieme al mio amico Luca siamo andati in un tardo pomeriggio di settembre a scoprire questo posto, convinti che si sarebbe trattato della solita carpa. Dopo tre o quattro sentieri sbagliati siamo arrivati sul posto. Un piccolo sentiero contornato da castagni che scendeva vertiginosamente in una gola scura, la quale ospita un’ansa dell’Arno che appena si intravede. Lasciamo la Vespa e scendiamo giù a piedi per il sentiero. Mano a mano che scendiamo nella gola il caldo diminuisce, anzi, fa quasi freddo!! In quel luogo sperduto sentiamo odori di animali; cinghiali o forse caprioli, ma ma tutto tace.


Luccio di 10 Kg
Ci avviciniamo e vediamo l’ansa con la sua corposa acqua verde; ci fermiamo due minuti per inquadrare la zona, dopodiché nascosti dietro un nocciolo selvatico, un po’ rialzati rispetto all’acqua riusciamo a vedere tutto bene; alla destra il maestoso fiume che poco più a valle viene fermato dalla diga e la morta che si allunga sotto di noi in un intersecarsi di tronchi caduti con una profondità dell’acqua che varia dal mezzo metro ai due metri circa; alla sinistra il torrente che entra nell’ansa con un piccolo tratto di corrente e all’estremità una buca profonda molto infrattata e tetra. Ci sono delle carte a galla dell’Arno. Noi scendiamo lenti e montiamo le canne innescando il solito Martin 28 gr alleggerito ed iniziamo a pescare. Mi posiziono alla mia destra dove l’ansa comincia ad allargarsi ed è ricca di ostacoli mentre Luca inizia all’estremità della correntina. Peschiamo per diversi minuti ma senza risultato cambiando varie postazioni ma nulla, nemmeno l’ombra di un esox.


Luccio di 8 KG
Dopo circa 40 minuti di pesca quando ero già pronto per stendere odo la voce di Luca che mi chiama e mi indica di stare basso. Subito mi avvicino (ero andato, nel frattempo, a tentare una trota nella buca del torrente lontanissimo dall’ansa) e gli domando cosa c’è; lui zitto mi indica con le mani la lunghezza del pesce, non riesco a crederci è un luccio!!! proprio come avevano detto al negozio.
Luccio di 8 KG
Il luccio aveva attaccato senza molta convinzione l’esca di Luca; il cuore batteva a mille… un minuto di attesa e poi via un altro lancio è un’altra testata, anche questa termina con un grande fragore nell’acqua e un niente di fatto.
Adesso è il mio turno, non so con che provare e decido di mettere un piccolo Lusox Mepps n° 2. Sempre in ginocchioni lancio l’inganno, un lancio a pendolo visto il precario spazio, ma l’esca danza nell’acqua più volte senza esito. Proprio quando pensavo che il luccio avesse già capito la trappola arriva l’abboccata scoccata proprio dove la piccola buca finisce per poi iniziare l’acqua bassa a correntina.





Luccio di 9 KG
Inizia una battaglia incredibile, un vero tiro alla fune, frizione quasi a zero, il pesce salta, si divincola nel piccolo specchio d’acqua a destra e a sinistra e poi ancora giù e sù in aria. Alla fine riesco a stancarlo e a portarlo a riva. La buca è un vero campo di battaglia. Acqua torbidissima, foglie e tronchetti sollevati dal fondo, lo prendo con le mani e guardo Luca; è un esemplare bellissimo di circa 10 chilogrammi che dopo la foto rilascio dell’ansa del fiume. Per me è una soddisfazione infinita, una gioia immensa. Appagato rimetto la canne, mi lavo le mani e mi metto a sedere su una pietra guardandola la diga di Levane mentre Luca continua a pescare. Arriva presto la sera.



Luccio di 7 Kg

Dobbiamo lasciare questo posto sperduto allo scuro e agli animali della notte. Ciao Arno… Siamo tornati per molti anni in quel posto e regolarmente abbiamo sempre catturato qualche luccio ma ora le cose sono notevolmente cambiate, in peggio come sempre,
Ciao a tutti ed a presto
Maurizio

Lucci Irlandesi

Pubblicato da Big Pike's Adventures | Etichette: | Posted On lunedì 15 gennaio 2007 at 04:53

Due istantanee di Raffaello e Daniele con due bei lucci catturati in Irlanda in Belly boat




Mostri sotto zero

Pubblicato da Big Pike's Adventures | Etichette: | Posted On martedì 2 gennaio 2007 at 10:28

Mostri sotto zero

di Maurizio Rossini

Il grande inverno con neve e gelo è ormai arrivato. Gli alberi già completamente spogli e le gelate mattutine fanno ormai da padrone. L’atmosfera e surreale, le cime dei monti vicini sono ormai da vari giorni tinte di bianco; durante il giorno un tenue sole riscalda mestamente l’aria, ma quando cala le temperature picchiano subito verso lo zero per poi nella notte andare anche sotto di 6 7 gradi.
È già una settimana che io e Luca abbiamo organizzato una battuta di pesca, anche se alzarsi la mattina con questo gelo è veramente dura; non mi va di dirgli di no e quindi la sera precedente riconfermiamo l’appuntamento anche se ero più che convinto che un bel cappotto, in tutti sensi, non ce l’avrebbe levato nessuno.
Alle 7.30 suona la sveglia. Mi affaccio alla finestra. Come al solito è tutto bianco di brina. Che fatica uscire. Io però ho già dato la mia parola a Luca e dopo una ricca colazione vado in garage per preparare la roba da pesca e vestirmi. Gli abiti sono gelati; mi cambio quindi in fretta e come un eschimese tutto infagottato metto l‘attrezzatura in macchina e parto, destinazione Santa Barbara a pochi chilometri da casa mia. Il termometro della macchina incomincia a scendere vertiginosamente per fermarsi alla temperatura di meno 6 gradi.
Arrivo all’appuntamento con Luca. Lui e già lì. Parcheggio la macchina accanto alla sua e con lo sguardo gli dico: “ ma dove cazzo si va?“ Scendiamo dall’auto, ci infiliamo quanti e papalina e partiamo. Scorgiamo il lago. L’acqua è completamente fumante; gli enormi pioppi che la contornano sembrano giganteschi alberi di Natale addobbati di cormorani in agguato. L’acqua delle pozzanghere è uno strato di ghiaccio che neanche a calci rompiamo.
Arrivati sull’argine montiamo le canne e iniziamo a pescare ma appare subito evidente l’impossibilità di continuare poiché il gelo ghiaccia tutto. Il trecciato trascina nel recupero acqua che si gela immediatamente nella bobina formando degli ammassi di gelo; i passanti fanno la stessa fine e il tracciato non scorre più.
Come si fa? Luca accende una sigaretta e io mi riscaldo le mani in tasca mentre alla nostra sinistra, nella sponda opposta, il sole sta mettendo fuori la testa e cominciando a scaldare un angolo a picco roccioso. Decidiamo di andare lì. Ci sembra subito di rinascere. II tiepido sole scioglie il gelo nelle nostre bobine, l’acqua sempre fumante fa intravedere il suo colore trasparente, di una limpidezza incredibile. Dico a Luca che qui bisogna pescare con esche realistiche, il più possibile vicine alla realtà ovvero minnow con i colori naturali del pesce foraggio. Cominciammo a martellare lo scalino di rocce, in quel punto l’acqua scende subito oltre i due metri e mezzo e il mio minnow Hascki Jerk 13 scende fino a rasentare il fondo. Poi inizia il lento e macchinoso recupero fatto di colpi laterali e di movimenti in alto del cimino alternati con qualche secondo di pausa nel recupero.
Passo quasi un’ora col minnow senza risultati e lo stesso vale per Luca. Decido quindi di tentare con un grosso rotante facendolo rimbalzare sul fondo e a tratti tenendolo fermo provando ad attirare l’attenzione di qualche grossa femmina di luccio pigra e ferma sul fondo.
Inizio a battere con il Safir 20 grammi scandagliando l’area con lanci a raggio, apro l’archetto lasciando andare l’esca completamente sul fondo.
Sono concentratissimo e me lo sento, stamani deve uscire il maiale!!

L’acqua è perfetta, è un’acqua da bestioni. Lancio. La lenza rompe l’acqua in due e nel calare appena si arresta sul fondo chiudo l’archetto…Sento subito un peso enorme, come un tronco che si muove appena… ci siamo!! Due ferrate e il tronco comincia a muoversi; il peso è tanto anche perché la massa di acqua sovrastante è molta, lo sento venire quasi a peso morto e riesco a sentire i colpi della testa; vedo il trecciato che entra in acqua muoversi appena di lato, la canna da 2,70 metri è piegata in due e ancora non ha iniziato a tirare. Punto i piedi nel terreno roccioso e lo forzo in superficie.

Quando arriva ad un metro dalla stessa vedo una sagoma bianca e un grande gorgo e via di nuovo verso il fondale: apro la frizione perché questo porta dentro anche me!! Il luccio arriva dritto dove voleva arrivare sul fondo, lo sento che strofina l’artificiale sui sassi ma non riesce a disincagliarsi o a slamarsi. Lo riforzo per tirarlo via di laggiù. La canna è sotto pressione.. Pompa e ripompa rieccolo in superficie a sette metri da me. Dopo po’ riparte fulmineo giù in picchiata.
Finalmente dopo alcuni minuti di ulteriore tira e molla eccolo arrivare docile sotto riva; ancora le ultime testate nell’acqua bassa cercando di liberarsi dall’ondulante piantato nella bocca di lato; si avvita attorno al trecciato come un coccodrillo ma la mia mano rende inutile ogni suo ulteriore tentativo di fuga.
Lo alzo da’acqua e nell’equilibrio precario sopra le rocce scivolo con una gamba nell’acqua rischiando di cadere nello scalino di tre metri. Per fortuna mi riprendo e soprattutto non mollo il luccio che finalmente posso mostrare a Luca rimasto impietrito per tutto il tempo. Le foto sono d’obbligo.

Sarà un bell’esemplare di circa 13 kg che rapidamente rimetto in acqua e come un fulmine se ne va lasciandoci con un ricordo bellissimo e con la speranza di incontrarlo ancora.