Il "luccio serpente" di Tommy

Pubblicato da Big Pike's Adventures | Etichette: | Posted On lunedì 17 dicembre 2007 at 06:58

Spesso d'inverno mi sveglio la mattina e penso: ma quando arriverà marzo?Perchè non arriva? Il conto all'arrovescia di solito lo faccio partire il primo giorno dell'anno quando mi convinco che le giornate sono realmente cominciate ad allungare, ma è col la metà di febbraio che mi decido a lucidare gli attrezzi. Spesso invano visto che la stagione di pesca vera e propria alcuni anni tarda veramente a partire, ma non nel 2007. Quest'anno infatti verrà ricordato come quello con l'inverno più mite degli ultimi 50 trascorsi. Marzo è stato un mese speciale per i grossi lucci ed i grossi bass, ed è stato proprio il secondo sabato di questo mese pazzo che mi ha regalato il "luccio serpente" che potete vedere nella foto.
Quella mattina a cavallo dei nostri Belly eravamo io Giulio Maria e Francesco, loro erano partiti prima ed avevano già preso e perso diversi bestioni, Francesco ne aveva addirittura strappati 3 mentre Giulio aveva salpato un bel animale sul metro. Io avevo deciso di impostare la giornata di pesca alla ricerca dei grossi bass di inizio stagione innescando un voluminoso jig da 1/2 bianco abbinato ad un trailer double tail 5" di colore natural shad gary yamamoto.
Praticando un pitching meticoloso verso le 10 ero riuscito a perdere un grosso bass sopra i 3 kg che con una flemma disarmante aveva succhiato la mia "palla di gomma e piombo", ma la cernia nera si era slamata dopo un paio di chiorbate furiose. Era chiaro che l'assenza di pratica obbligata dalla stagione invernale aveva indebolito i miei riflessi. Dopo un paio di imprecazioni e qualche morso di rabbia al calcio della canna mi decisi di ricominciare a pescare ancora più lentamente, oltretutto avevo anche tirato fuori dalla tasca del pontoon un corteccio intirizzito dalla vaga forma di panino al prosciutto che mi accinsi a mangiare mentre pescavo. La tecnica utilizzata in quel momento consisteva nel lanciare il jig vicino al fusto degli alberi emergenti, farlo affondare ed appena toccata terra fermare la bobina del mulinello da casting con un giro di manovella mettendo la lenza in tensione, infine dare un bel morso al panino. Una volta masticato il boccone recuperare e rilanciare. L’unico movimento che facevo fare all’esca era dovuto dai piccoli strattoni impressi dall’uso della twiching barr di cui il mio mulinello era dotato. Fu durante una pausa fra uno strattone ed un altro che percepii una piccola botta e poi un successivo appesantimento.

Il tempo di sputare il boccone di pane e di posare il resto del panino nella tasca ed assestai una violenta ferrata. Il mio primo pensiero fu quello di aver allamato un grosso bass, ma i miei dubbi furono smentiti dalla lunghissima sagoma giallo verdognola che smascellava sotto le mie pinne. Il luccione si prodigo in due fughe violente verso il fondo ma per fortuna sia il nynolon p.line cxx extra strong da 8 libbre e la canna da 1 oz furono sufficienti a frenarle. Una volta stanco recuperai il serpone a bocca spalancata vicino al seggiolino del pontoon ed un pensiero paranoico si impossesso subito della mia mente: "Ed ora? Come cavolo faccio a issarlo e slamarlo?" Non avevo ne pinze ne boga grip. Delle volte mi rendo conto di essere un disorganizzato cronico. Per fortuna avevo accanto Giulio che meno sprovveduto di me si era portato dietro il boga grip e che con rapidità e destrezza mi aiutò ad agguantare l’animale per il beccone d’anatra. Il luccio chiaramente non l’ho pesato ma credo che si possa stimare sui 10 kg circa, una volta rilasciato finii tranquillamente di mangiare il panino, che a dir la verità mi sembrava diventato più buono di prima e soddisfatto per
la bella cattura esclamai: Benvenuta primavera!


Storia scritta da Tommaso Operi, foto di Giulio Maria Gagliardi

Big Pike's Adventures team

Francesco Ruscelli

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