Le caratteristiche Biologiche ed ittiologiche del Luccio

Pubblicato da Big Pike's Adventures | Etichette: | Posted On mercoledì 21 novembre 2007 at 07:39


Gli Esocidi

a cura del Dott. Stefano Porcellotti - Ittiologo - http://www.ittiofauna.org

Etimologia - Dal greco, isox ed anche correlata con il celtico root, eog, ehawc = salmone

Esociformi con margine orale superiore formato dai premascellari, non protrattili e distanziati tra loro lungo la linea mediana, e dai mascellari, sprovvisti di denti. Caratterizzati da cranio senza orbitosfenoide e mesetmoidi. Spazio preorbitale lungo ed appiattito in senso dorso ventrale. Bocca molto grande e mandibola prominente. Sui premascellari, sul vomere, sui palatini e sulla mandibola, sono presenti numerosi denti grandi, robusti ed acuminati. Piccoli denti appuntiti sulla lingua. Membrane branchiostege non saldate all'istmo. Branchiospine ridotte. Presenza di pori sottomandibolari. Mesocoracoide assente. Corpo fusiforme ed allungato, con pinna dorsale spostata molto indietro, in posizione opposta alla pinna anale, Coda nettamente biloba, Squame cicloidi, piccole. Vescica natatoria dotata di dotto pneumatico, Ovidutti presenti.


Famiglia
Esocidae

Genere Esox

Specie
Esox lucius

I pesci di questa famiglia sono facilmente identificabili per il muso slanciato ed appiattito, che forma una sorta di becco d'anatra. La forma e le proporzioni del corpo evidenziano la specializzazione da predatore, tipica di questi pesci che, pur essendo ittiofagi, catturano anche anfibi, piccoli uccelli e mammiferi, e vengono così a trovarsi al culmine di qualsiasi catena alimentare acquatica.

Il gruppo ha distribuzione olartica. Sono stati rinvenuti fossili in depositi risalenti al Cretaceo superiore.
Gli Esocidi sono rappresentati da un solo genere, Esox, formato da cinque specie d'acqua dolce, molto simili morfologicamente. Una sola specie fa parte della fauna europea

Tutte le specie sono economicamente importanti. Sono oggetto di pesca professionale e sportiva. Per garantirne la costante fruizione, sono state sviluppate particolari tecniche di pescicoltura, in grado di produrre grandi quantità di avannotti da ripopolamento. La popolarità di questi pesci ne ha determinato l'introduzione in molti paesi, nei quali hanno spesso causato danni ecologici a carico dell'ittiofauna autoctona.


Il luccio, Esox lucius Linnaeus, 1758

Nomi dialettali italiani - Veneto tridentino - Luz, Luss, Luzza. Venezia Giulia - Liuzz, Luzz. Veneto - Luz, Luzzo. Piemonte - Luss, Luz. Lombardia - Lusc, Luz, Loess, Cavigieu. Toscana - Luccio. Calabria - Luzzu, Luzzato. Sicilia - Adduzza de Sciummi, Luzzuo.

Nomi comuni esteri - Francese - Brochet, Grand brochet, Brouchet, Brouché, Brouchetta, Bec de canard France, Lanceron, Beked, Poignard, Sifflet. Spagnolo - Lucio. Portoghese - Lúcio. Greco - Toúrna. Inglese - Pike, Northern pike, Common pike, Pickerel. Gaelico - Lius. Gallese - Penhwyad. Tedesco - Hecht, Hechten, Heekt, Heichit, Europäischer hecht, Scheckhecht, Höcht, Hengste, Bunthecht, Flußhecht, Grashecht, Schnock, Schnöck, Schnuck. Olandese - Snoek. Danese - Gedde. Norvegese - Gjedde. Svedese - Gädda. Finnico - Hauki. Islandese - Gedda. Russo - Shchuka, Obyknovennaya schuka, Shtschuka. Polacco - Szczupak. Repubblica Ceca - Štika obecná. Repubblica Slovacca - Stuka obycajná. Magiaro - Csuka. Rumeno - Stiuca, Ştiucă, Marlita. Bulgaro - Shtuka. Sloveno - Scuka. Turco - Turna baligi. Persiano - Shook Chehkhab, Ordak Mahi, Ordakmahi. Giapponese - Kawakamasu. Dialetto Cree (Canada) - Cinosa, Cinoseo, Cinusèw. Dialetto Inuktitut (Canada) - Hiulik, Idlûlukak, Ihok, Kikiyuk, Kiqyôq. Dialetto Alutiiq (Alaska) - Qalru.


Distribuzione originaria di Esox lucius




Caratteri meristici - Squame sulla linea laterale: 120 - 130. Squame con pori: 55 - 65. Squame sopra la linea laterale: 12 - 14. Squame sotto la linea laterale: 14 - 17. Vertebre: 57 - 65. Pinna dorsale: VI - VIII; 17 - 25. Pinna anale: IV - VII; 10 - 22. Pinne pettorali: I; 14 - 17. Pinne ventrali: I; 9 - 11. Numero cromosomico: 2n = 50.

Descrizione - Corpo allungato e compresso, con altezza massima 1/5 - 1/6 della lunghezza standard, nella quale le testa è compresa circa 3.5 volte. Muso appiattito e affusolato, complessivamente simile al becco di un'anatra. Bocca molto ampia con mandibola prominente. Denti, robusti ed acuminati, presenti su mascella, mandibola, palatino e lingua. Guance coperte di squame. Pinna dorsale inserita nella parte posteriore del corpo, sopra la corrispondenza con la pinna anale. Pinne pettorali e ventrali relativamente piccole. Squame piccole e cicloidi. Linea laterale in posizione mediana. Livrea di fondo a tinta variabile, a seconda dell'ambiente, delle stagioni e dell'età degli esemplari. Generalmente verdastra, bruna o grigia, più scura sul dorso, più chiara sui fianchi e biancastra sul ventre. Sul dorso e sui fianchi sono presenti evidenti macchie, zebrature o marezzature bianco argentate o dorate. Le pinne possono assumere colorazione da rossa a grigiastra e sono ornate da macchie scure.

Dimorfismo sessuale - Non si osserva dimorfismo sessuale ma esistono sensibili differenze di taglia tra i sessi in età equivalente: le femmine sono più grandi.

Habitat e abitudini - La specie ha il suo habitat preferito nelle acque di pianura, ferme o a corrente moderata, con fondale sabbioso o fangoso e ricche di vegetazione. Tende ad evitare acque eccessivamente torbide. In alcuni grandi fiumi il luccio si spinge fino alla zona del barbo. Vive anche in acque salmastre, con percentuale di salinità non superiore al 7-10% circa. Il luccio è sedentario e territoriale, solamente durante la stagione di frega si sposta per cercare i luoghi adatti alla riproduzione. Questo pesce conduce vita solitaria è un predatore attivissimo, eclettico e veloce. Resta immobile, nascosto tra la vegetazione o al riparo di qualche ostacolo sommerso, attendendo che la preda giunga nel suo raggio d’azione per assalirla con scatto fulmineo

Alimentazione - Gli avannotti si nutrono di zooplancton e d’invertebrati di fondo, ma la tendenza ittiofaga si manifesta precocemente: a 4 - 5 cm di lunghezza iniziano a predare altri avannotti, compresi quelli della propria specie. La dieta del luccio adulto è formata principalmente da pesci, crostacei isopodi e anfipodi e da altri invertebrati. Gli esemplari di maggiori dimensioni predano spesso anfibi, serpenti d’acqua, piccoli mammiferi ed uccelli acquatici.

Riproduzione - Nell'Europa meridionale i maschi raggiungono la maturità sessuale a 2 - 3 anni, mentre le femmine a 3 - 4. La frega si svolge da febbraio a maggio su fondali bassi e ricchi di vegetazione. Le uova, giallo ambrate, del diametro di 2,5 - 3 mm e in numero da 15.000 a 20.000 per ogni chilogrammo di peso della femmina, aderiscono alle piante acquatiche. Le larve, schiudono dopo 3 - 15 giorni, sono lunghe 6,5 - 9 mm, si attaccano alle piante fino al riassorbimento del sacco vitellino per poi iniziare a cibarsi autonomamente. Gli avannotti sono molto voraci, predano attivamente anche altri piccoli pesci, non esclusi membri della propria specie. La crescita è rapida, strettamente correlata alla relativa facilità di nutrizione.

Accrescimento - Tempo minimo di raddoppiamento della popolazione, basso: 4.5 - 14 anni (K = 0.12 - 0.23; tm = 1 - 4; tmax = 30; Fecondità = 2.000 - 600. 000). Crescita variabile in funzione delle condizioni trofiche. in genere gli esemplari misurano in lunghezza totale 15 - 20 cm e pesano circa 40 - 80 gr al primo anno, 35 - 45 cm e 350 - 800 gr al terzo, 50 - 60 cm e 1 - 2 kg al quinto, 65 - 75 e 2.5 4 kg cm all'ottavo. La relazione tra lunghezza alla furca (LF, in cm) e peso (P, in gr) dei lucci della Lomellina (Alessio,1975b) è:

P = 8 x 10-4LF3.59

Il luccio è un pesce di grande taglia, la lunghezza massima dei maschi è di circa 90 cm, mentre le femmine raggiungono i 150 cm ed il peso di 27 kg. La durata media della vita del luccio è di 20-30 anni, sono state però osservate età molto superiori.

Predatori, parassiti e malattie - la specie è sensibile a malattie virali come le epidemie causate da Rhabdovirus. Viene parassitata da vermi trematodi e cestodi, da crostacei e protozoi. Gli esemplari giovani possono essere predati da altri pesci ittiofagi, compresi gli adulti della propria specie. Anche gli uccelli acquatici come aironi, cormorani e nitticore, si cibano di giovani lucci. Dove è presente, come nel Parco Nazionale della Dognana in Spagna, gli esemplari anche di discrete dimensioni rientrano nella dieta della lontra europea (Lutra lutra).

Status della specie - La specie è ampiamente diffusa ma si registra una contrazione sul numero d'individui che costituiscono le singole popolazioni. Oltre che alla pressione di pesca, questa riduzione deve essere messa in relazione con la scomparsa di aree vegetate (cannicci, campi esondati) dovuta a opere di bonifica e canalizzazione, di cementificazione delle rive ed eliminazione delle lanche. In mancanza di tali zone i lucci sono impossibilitati a riprodursi. Anche l'inquinamento derivante da materiale organico e pesticidi contribuisce al calo numerico della specie.

Protezione - In quasi tutti i paesi europei esistono misure di protezione come misure minime e periodi di divieto di pesca. In Spagna la specie è alloctona ed ha avuto un pesante impatto ecologico sulla popolazione ittica locale, in questo paese la specie è da ritenersi nociva. il luccio non è incluso nella Lista Rossa IUCN (International Union for Conservation of Nature and Natural Resources) delle specie in pericolo.